Come raccontano i biografi, San Francesco era solito regalare i suoi vestiti ai poveri. Quando questa sua forma di generosità cominciò a danneggiargli la salute, i suoi fratelli si videro costretti a vietargli quest'azione richiamandolo all'obbedienza. Se prestiamo fede a questi racconti, non ci sorprende il fatto che siano arrivate fino ai giorni nostri svariate tonache del Santo.
Una di queste si trova a Cortona, dove a quanto pare, sarebbe stata portata da frate Elia, stretto confidente del Santo. Una seconda tonaca, di lana bianca, viene conservata nel Convento di Santa Chiara ad Assisi, ed una terza, infine, nel Sacro Convento. La notizia più antica su quest'ultima tonaca la troviamo nel Codice 344, fol 73 ss della Biblioteca Comunale di Assisi, dove viene menzionata già nel 1350 come pezzo di inventario.
La tonaca è di lana rozza, gualcata. Il colore è grigio scuro, come lo permettono le sfumature cromatiche della lana naturale, perché la stoffa non è tinta. Il colore grigio si ottiene con la filatura di lana naturale di tipi diversi. In questo modo la lavorazione di lana marrone e beige, mescolate insieme secondo parametri precisi, porta appunto all'ottenimento del grigio scuro. Se però si aumenta la componente di lana marrone, il prodotto avrà un colore più vicino al marrone che al grigio...
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